sabato 13 novembre 2010

Brigitte Bardot

mercoledì 10 novembre 2010

Did You See The Words


Have you seen them, the words cut open
Your poor intestines can’t deny when the inky periods drip from your mailbox
and blood flies dip and glide reach down inside
there’s something living in these lines
And when your newest kisser is peeking
You dress yourself up tonight get all tangled up in arms and legs its cramped up
and someone grabs a hold do you go ohhhhhh
Should you go home. There’s something starting don’t know why.
And in a house so cozy few words are spoken let’s take our shoes off and unwind
when there’s minuets off in the background drowning out eyes off ears off test the kiss goodnight
Don’t keep my loving on my mind
Because its messy yes this mess is mine
though mine is messy yours is maybe nine
Look we’ve had similar stitches. Look we have similar frowns
Do the elderly couples still kiss and hug and grab their big wrinkly skin so tough wrinkly wrink wrink wrinkly rough....
Did you see the words you know, give me rabies bring you babies at the hospital
Violent ends with friends that go. I kissed a few in sticky shoes our cartoon show is broken

( Animal Collective / Feels 2005 )

Parlami, dimmi tutto, parlami di qualsiasi cosa. Dimmi cosa ti preoccupa, parlami dei tuoi problemi, dei tuoi disagi.
Parlami!
Spiegami le tue idee, i tuoi desideri, raccontami il tuo mondo, dimmi ciò che vedi. Fammi ascoltare ciò che senti e poi per favore, dimmi, dimmi quando posso vomitare. Dimmi che prenderai fiato o che finirai il discorso. Dimmi quando posso smettere di contorcermi budella e meningi.
Spero nel silenzio. Spero che ci sarà un po’ di silenzio, quello in cui tu ti senti stupido, dove io trovo pace e la ragione per cui sopporto milioni di parole che non mi dicono nulla. Un silenzio impenetrabile che vale come la mia migliore risposta al niente.
E intanto continuiamo a portarci avanti con i nostri fardelli di carne e ossa, contando numeri e minuti. Ore, giorni e infiniti che non riusciamo a capire, che non riusciamo a misurare.
Confusi ma certi delle nostre certezze. Nemmeno un dubbio. È questo che ci mette contro. Non avere la dignità del dubbio ma l’ottusità del giudizio.
Parlami e non ti fermare mai. Torturami pure ma ti prego non chiedermi di spiegarti i miei dubbi. Non chiedermi di capire il silenzio. Non provare a contare con me gli infiniti.

sabato 6 novembre 2010

L’ideale


Che brutta tentazione!