domenica 28 ottobre 2007

Asleep






Sing me to sleep
Sing me to sleep
I'm tired and I
I want to go to bed

Sing me to sleep
Sing me to sleep
And then leave me alone
Don't try to wake me in the morning
'Cause I will be gone
Don't feel bad for me
I want you to know
Deep in the cell of my heart
I will feel so glad to go

Sing me to sleep
Sing me to sleep
I don't want to wake up
On my own anymore

Sing to me
Sing to me
I don't want to wake up
On my own anymore

Don't feel bad for me
I want you to know
Deep in the cell of my heart
I really want to go

There is another world
There is a better world
Well, there must be
Well, there must be
Well, there must be
Well, there must be
Well ...

Bye bye
Bye bye
Bye ...

( The Smiths / Louder than bombs 1987 )



Ho in mente mille cose, mille idee, mille possibilità davanti agli occhi e molte ancora che si nascondono. Mille motivi per fare qualcosa, mille canzoni, melodie e ritmi che mi elettrizzano e mi fanno interpretare tutto. Mille motivi e un motivetto scanzonato che mi confonde tra la folla. Un punto di luce che trema in lontananza che mi guida e poi si spegne come l’ultimo pixel che brucia nel mezzo di uno schermo. Un’idea precisa che si lascia andare. Dal bianco dorato al rosso al buio.
Giorni che dormo poco e male. Una vita che mi maltratto così e penso sia normalissimo. Cerco di non dare nessuno spazio al dolore, mi perdo nei vuoti e mi riempio lo stomaco e l’anima di dolce dolce e salato salato.
Poi ho voglia di addormentarmi col pensiero che domani vada meglio ( … che bello essere ottimisti e scrivere cose un po’ tristi e che forse possono fare pensare… ).

Giaciglio
Rifugio
Ponte dimensionale
Salvezza
Condanna
Al riparo
Massima fragilità

Don't feel bad for me
I want you to know
Deep in the cell of my heart
I will feel so glad to go


Piano
Piano
Fate piano
Non vi affannate
Nessuno tocchi nessuno
Silenzio
Fate piano
C’è un mondo migliore
Ci deve essere
È dentro di noi
Adesso dorme e c’è chi chiama
Adesso è sveglio ma non c’è nessuno

Don't feel bad for me
I want you to know
Deep in the cell of my heart
I will feel so glad to go


Piano
Piano
Fate piano
Ho visto una luce che non è una luce
Un volto muto che sa tutto
Un nome che non ha indirizzo
E c’è una musica per i sordi e uno specchio per tutti i ciechi
Piano
Piano
Non vi affannate

giovedì 18 ottobre 2007

Insignificante





Nessun posto sembra sicuro…
Ma io sono il mio posto, la mia casa viandante, le mie scarpe preferite si adattano alla meglio al peggio, la mia espressione stupida è la mia carta di credito per tutti, e tutti sono convinti della mia identità.
Mando via i soliti balordi e rimango a giocarmela con altri pazzi che sono solo bambini cresciuti in fretta, che di giorno si vestono da uomini e donne e la notte si spogliano sotto la pioggia e ritornano alle sembianze di orchi, fate, cavalieri, folletti e stregoni.
Ecco l’angelo grasso con le ali di cera…
Insignificante è il suo modo di fare, come il loro e il mio.
Subdolo e avido guadagna il suo tempo con modi nervosi e si sazia di piccolezze e parole ripetute fino alla noia in una sola frase, per poi ripetere le stesse frasi e ammutolirsi d’un colpo perché non sa cosa dire. Lo straniero mi avverte amichevolmente, nascondendosi dietro l’angolo da cui ci osserva, senza mai dare nell’occhio.
Poi si avvicina e mi suggerisce la tecnica della lotta, i colpi e le pose dall’alto dei suoi 2 metri magri come un legno, e mi sussurra i trucchi con la sua bocca senza denti e fa una magia, un malocchio tutto suo, girando intorno ai bifolchi in camicia, alzando il braccio al cielo, con la mano monca di un dito stende il segno delle corna e semina il suo gesto tutto intorno.
“ io sono il più grande maestro delle galassie di andromeda!!! ” urla…
Io, maldestro e soddisfatto, mi allontano con le mie perdite per accendermi una sigaretta da malato professionista.
Rollo il mio tabacco dolce mentre la fata drogata fa finta di stare bene; lei sorride sempre perché forse pensa che potrebbe andare peggio e si china con noia nella sua cella di plexiglas.
Insignificante?
Insignificante se ne sta lo stregone che mi legge con uno sguardo la vita e il mio perché, mi spiega il mondo e si perde in un aggettivo; poi pensa alla sua arte e mi congeda perché non vede il mio carattere.
Sono una nuvola misteriosa a cui non piace la luna piena, dice…
Sarà…penso io…e un po’ sono d’accordo…
Insignificante è più di tutti il volto dell’uomo nuovo, che non si sa da dove sia arrivato ma che ha costruito il suo regno in un tempo troppo breve. Dice sempre di non capire e invece capisce molte cose e sa tutto di tutti. La sua è la maschera più pericolosa perché sembra innocua, ma col maltempo si vede un riflesso che divide le orbite degli occhi dal resto, e proprio in questo momento devo far finta di non guardarlo, perché in realtà lo vedo benissimo, come vedo benissimo tutti gli altri, come mi ha visto bene lo stregone, ma non vedo te.
Insignificante me ne torno alla mia nuvola.
Insignificante cerco di affogare.
Insignificante cerco un sogno che non va interpretato ma solo sognato.

mercoledì 17 ottobre 2007

Non avere paura





Non importa se pensi di essere alla fine
Potrebbe essere l’inizio
Oppure un punto incognito nel mezzo di qualcosa che non riesci a capire
Non importa cosa pensi
Non importa cosa sai fare
Quante persone hai conosciuto
Cosa ti sei lasciato dietro e cosa pensi del tuo futuro
Non pensare…
Non importa da dove vieni
Importa solo chi sei veramente

Non avere paura di lasciare qualcosa fuori posto dopo aver sistemato tutto
Non avere paura dell’imperfezione
Non avere paura di finire con uno scarabocchio la tua linea più bella
Non avere paura di fare un lungo viaggio
Di trovare le persone giuste nel posto sbagliato
E di trovare il senso della tua vita aspettando un caffé che sembra non arrivare mai

Non avere paura che sia la fine

Non avere paura di ricominciare daccapo
Di buttare carte al vento e di mostrare umiltà e fierezza allo stesso tempo
Non avere paura di scalare una montagna
Ne dei mari più profondi
Non avere paura di perderti in un colore
Non avere paura di una distrazione

Chiudi gli occhi e fai un bel respiro prima di tornare in superficie

Non avere paura di mostrarti come non vogliono
Non avere paura di te stesso
Non temere nessuno
Nessuno toccherà la tua anima, la tua essenza
Non avere paura di rimanere in silenzio
L’incomprensione è un errore che appartiene a tutti noi

Non avere paura di tenere un segreto per te

Non avere paura del tempo che passa
Non avere paura degli incubi
Non avere paura di amare
Anche se perdi
Non avere paura di rischiare
Non avere paura di perdere

Vinci te stesso

lunedì 15 ottobre 2007

8 6 5

“ L’8 iniziale indica l’equilibrio, una persona equilibrata, ma con grandissimi conflitti interni che vive quotidianamente. Il 6 è il numero della massima negatività. Il male vero. Il 5 è il suo opposto. La positività, il bene che contrasta il male.
Questa persona vive tra il bene e il male come nessun altra persona, è sempre sul filo, tra il bianco e il nero, tra la luce e le tenebre. Fortunatamente la sua ricerca d’equilibrio gli fa scegliere sempre il bene, ma se la sua scelta ricadesse sul male, sarebbe una catastrofe. Il male potenziale che c’è in questa persona è grande e indicibile. Fortunatamente per noi, non sta vincendo il male in lui, ma la sua è una lotta continua e dura. ”

giovedì 11 ottobre 2007

The dust blows forward 'n the dust blows back



There's ole Gray with 'er dove-winged hat
Threre's ole Green with her sewing machine
Where's the bobbin at?
Tote'n old grain in uh printed sack
The dust blows forward 'n dust blows back
And the wind blows black thru the sky
And the smokestack blows up in suns eye
What am I gonna die?
Uh white flake riverboat just flew by
Bubbles popped big
'n uh lipstick Kleenex hung on uh pointed forked twig
Reminds of the bobby girls
Never was my hobby girls
Hand full uh worms and uh pole fishin'
Cork bobbin' like uh hot red bulb
'n uh blue jay squeaks
His beak open an inch above uh creek
Gone fishin' for a week
Well I put down my bush
'n I took of my pants 'n felt free
The breeze blowin' up me 'n up the canyon
Far as I could see
It's night now and the moon looks like uh dandelion
It's black now 'n the blackbird's feedin' on rice
'n his red wings look diamonds 'n lice
I can hear the mice toes scamperin'
Gophers rumblin' in pile crater rock hole
One red bean stuck in the bottom of uh tin bowl
Hot coffee from uh krimpt up can

Me 'n my girl named Bimbo Limbo Spam


( Captain Beefheart / Trout Mask Replica 1969 )


Giornata ruvida, umida di sensazioni, che ti porta ad andare fuori, e seguire il vento e i suoi fili dorati
Clep
Colori solidi su cui vorresti mettere le mani per modellare fregi
Clep
Mani che si fanno spugne, che ingorde vogliono assorbire e tingersi
Clep
Come in un gioco
Clep
Per sentirsi vive
Clep
Dita come spatole, con unghie che graffiano sul grasso e disegnano linee fantastiche e sognanti
Clep
Che non hanno direzione
Clep
Linee che le senti sulla pelle come un massaggio
Clep
Profumo di caffé
Clep
Profumo mmm… di colazione al forno
Clep
Contrasti quotidiani
Clep
Momenti piacevoli e morbidi
Clep
Attacchi isterici e scellerati
Clep
Poi troppi caffé
Clep
Nervoso per niente, ma pur sempre troppi caffé
Clep
Tam-Tam interrotti da echi di altri Tam-Tam di un unico formicaio umano
Clep

Tam-tam
Tram Tram
Blem Blem

Clep
Ancora caffé
Clep
Giro, rigiro, vado di qua e di là
Clep
E tu lo stesso
Clep

Incroci, circostanze, casualità
Clep
Intrecci infiniti dove camminare
Clep
Che ingrossano le maglie fino a inghiottirti
Su e giù ma non ne esci
Su e giù
Clep
Un attimo e sei fuori
Un attimo e non sai quanto dura
Clep
Poco
Pochissimo
Clep
Ti vedo
Clep
Sono di nuovo tra i filamenti
Clep
Cerco di uscire e tu non ci sei più
Clep
Sei dentro!
Crashhhhhhhh…...










martedì 9 ottobre 2007

Flashback



A volte ritornano
A volte sono i fantasmi del passato e non fanno paura
E più che fantasmi sembrano sopravvissuti malconci
Oppure come lampi che infrangono le barriere dimensionali, vengono dal futuro, come strane anticipazioni
A volte ritornano e non vuoi sia così
Perché pensavi di aver dimenticato, pensavi che il tempo aveva fatto il suo dovere, ma lo spazio poi, ti ha tradito di nuovo
A volte ritornano ed è un piacere
Anche per poco, magari…
Ma meglio così
Poi ti accorgi che non ritorna proprio niente
È solo apparenza
Si, ritornano, vengono, non sanno cosa dire o sono troppo sicuri di se
Ritornano e non sai cosa dire
Cosa sentire
Freddo caldo stupore indifferenza gioia cinismo scusami ho da fare altro
A volte ritornano con la marea alta
E sono solo relitti inutili che non devi permetterti di guardare con nostalgica attenzione
A volte ritornano solo a metà
Metà di quello che era, che doveva essere e che aveva senso allora
Non c’è nulla di triste in tutto questo
È soltanto patetico non accettare le cose anche se fa male
A volte ritornano
Ma solo a metà
E se ne vanno col niente addosso, che pesa più di ogni sconfitta, più di tutto
Col niente addosso come cani scemi in cerca di padroni
Col niente addosso, dentro, sotto i piedi, sotto braccio
Col niente addosso e non è una bella vista
Un brivido mi scuote
Mmm… no, no…
Non è niente
Niente

sabato 6 ottobre 2007

Gold Cross