sabato 20 marzo 2010

Klein

Si sale e il posto è come me lo ricordavo. Scomodo, ripido e cemento dappertutto.
Nessun cenno…
Ciao Klein.
Ciao.
Come va Klein?
Solitamente.

Ha le mani abituate a non stringere altre mani, spaccate dal grasso, spaccate dal lavoro, robuste e leggere nella stretta.
Il posto è come lo ricordavo, solo più vuoto.
Ho dovuto smontare tutto, è rimasto solo il cemento e il mio vecchio bolide rosso. Erano gli anni settanta. L’ho rimessa a nuovo ma non è in vendita. Ne ho bruciata troppo di strada e di vita per poterla vendere ad un prezzo, per poterla scambiare con i soldi.
Immobile sotto un lenzuolo di seta perla, tenuto su da delle mollette da lavandaia. Sembra un bambino nella sua culla, che dorme all’ombra di un’officina che fu.
Il posto è come me lo ricordavo, solo più vuoto. Vuoto di malinconia, vuoto di vita frenetica, ma qualcosa è ancora vivo. Sono i ricordi di Klein. È Klein!
Klein, col suo nome piccolo, il corpo gonfio di carne, ha le labbra da vecchio nero, grosse e simpatiche nel mezzo di un volto da buon diavolo. Non si chiede l’età a un buon diavolo come non si chiede l’età alle donne che non sanno di essere troppo giovani o troppo in là col proprio tempo.
La vedi, la tengo qui a riposare, messa a nuovo. Ovvio, ogni tanto scorrazzo un po’ e le faccio mangiare i chilometri. Vedessi! Come i bei vecchi tempi.
Porca puttana, non torneranno più! Porca puttana!

Klein è vuoto di malinconia. È pieno di soddisfazione.
Non so come abbia fatto mio padre a non ammazzarmi. Non avevo patente e ne ho distrutti di motori. Poi ho imparato ad aggiustarli. I soldi prima erano un’altra cosa. La vita prima era un’altra cosa. Non ho mai dato importanza ai soldi. Se ne avevo li spendevo, bene o male non so. Li spendevo. Mi sono sposato con un vestito d’occasione. Da lì i soldi sono cambiati, non sono diventati più importanti. Non dico questo. È cambiata la mia vita. Diciamo ho solo messo la testa a posto, come si dice. Ma non mi sono mai dannato. La mia gioia era anche fare mattina, sfrecciando con le auto giù in città. Mangiare anguria alle quattro del mattino. Porca puttana, non si erano mai viste tante bucce a terra. Eravamo dei maiali. Succhiavamo la vita come fosse una fetta di anguria, e poi buttavamo la buccia.
Porca puttana, non torneranno più quegli anni! Porca puttana!

Un piccolo diavolo rimane sempre un piccolo diavolo. Un piccolo diavolo buono non ha età. Klein, un piccolo diavolo felice.

1 commento:

daf ha detto...

sono ammirata. bravo gel.