domenica 20 luglio 2008

Interpretare Dio

Ci siamo inventati Dio e la sua discendenza.
Ci siamo inventati la casta, i nobili, i sovrani e i politici, reclame sempre uguali da millenni, trasfusioni di sangue blu, pallido nei volti e meno umano nelle intenzioni.
Ci siamo inventati la rivoluzione, guerre e maratone, passa il testimone ed ecco i nuovi figli del sole, sempre più pallidi. Ci siamo inventati i vampiri, i grandi condottieri liberatori delle masse, nuove leghe per il ferro e l’acciaio, nuove alleanze e nuovi territori da spartire.
Ci siamo inventati la democrazia dove tutti sono liberi e dove ognuno può lavorare per la libertà propria e altrui. Ma vuoi mettere sentirsi più agili del prossimo, più scaltri e ricercati?
Ci siamo inventati il mondo piatto, poi quello a sfera, poi la vita su altri mondi.
Ci siamo inventati le piramidi, dove un gioco archeologico di interpretazioni si perde per ogni nuovo scavo. Ci siamo inventati le roccaforti, i monasteri e i chiostri, dove alla pace del marmo che passa sotto ai piedi e riecheggia nei porticati si contrappone la voce arrogante di religiosi sboccati e miseri nella loro centralità.
Ci siamo inventati i bar dopo il lavoro, ci siamo inventati i bar prima del lavoro, ci siamo inventati i bar nell’attesa del lavoro. Ci siamo inventati gli alfabeti, lingue e scritture e poi, come animali che inseguono la bellezza e perdono un po’ di grazia, ci accontentiamo di confonderci e parlare con gli occhi, le mani e le pieghe del volto.
Ci siamo inventati la satira, le maschere e la censura. Ci siamo inventati la magia, l’alchimia, la chimica e i processi nucleari. Abbiamo catalogato tutto…un giorno qualcuno vedrà la nostra idiozia conservata in una scatola lanciata nello spazio.
Ci siamo allontanati all’inverosimile da noi stessi cercando altrove senza avere bene in mente le domande. Interpretare Dio e chi dice di conoscerlo. Interpretare questo vortice immenso che piano piano si consuma e si riprende. Interpretare oppure lasciarsi andare cercando di sciogliere le smorfie di dolore e piegare il volto in un sorriso, un sorriso accennato e disteso. Guardo il mondo e mi specchio ogni giorno di più.

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