Controllo la mia dose di attese. Controllo la mia dose di doveri. Controllo i numeri. Controllo la mia dose di tossicità a disposizione. Controllo chi mi controlla. Il controllo è sorprendente finché non ne faccio abuso, perché la spontaneità ti libera da te stesso ma non dai problemi degli altri. È appena caduto un muro da 20anni e intanto ne abbiamo eretti tanti altri, più pericolosi e più invisibili. Non impariamo mai. Ci affidiamo alle promesse e all’arte oratoria. Il numero fa la differenza. Il grande numero è la nostra preoccupazione. Poi i conti non tornano mai e ci anestetizziamo davanti alla TV e ad un buon bicchiere di vino in cartone che sa di poco. Un'altra dose di anestetico per queste ossa rotte. Un’altra dose di bugie per questo cuore ancora in piedi. Tutti ci auguriamo a vicenda un buon giorno. A volte riusciamo pure ad essere sinceri, ma per poco. Buongiorno. Cos’altro dire? Controllo i miei sguardi. Controllo la mia pelle. Il pensiero è veloce. Le frasi si accorciano. Gli ideali di indipendenza si trasformano in un fenomeno commerciale. Siamo tutti qui per vendere e comprare. Siamo tutti qui per rubare e guadagnare. E poi aspettiamo l’assoluzione tra una benedizione e un’acquavite. Il mastro non so che cosa cerca una vite per reggere il mondo in equilibrio e conosce bene le ragioni dei suoi affanni e forse vagamente quelle degli altri. Tutto è come un carosello macabro che ritorna. Gli aerei cadono bassi e le anime non ce la fanno ad alzarsi ad un palmo dalla normalità. Non rimane che un mormorio indistinto di non so che cosa e d’altro canto sarebbe inutile cercare un’altra spiegazione. Cosa vuoi? Era solo un lunedì.
1 commento:
Certo che il lunedì fa male a tutti! Buon martedì gel. ;)
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