domenica 27 maggio 2007

Faccia da diavolo


Ancora oggi il controllo è lontano
Il mio controllo
Penso ai giorni in cui l’istinto era una dominante
E le mia follia era più libera e mi faceva ridere
Ancora faccio ridere e forse più di prima
Ancora oggi il sorriso si trasforma all’improvviso in uno sguardo nel vuoto
In una macchina fotografica
In due gocce di cristallo
Penso che ci sia più staticità
Penso ad una cosa che scrissi a Firenze

“ Stamattina ho faccia da diavolo ma non voglio ammazzare nessuno
Mi trovi con lo sguardo perso ma non mi sento dannato in questo tempo-momento
Mi ritrovo a sorridere
E spesso ridi se ti so solleticare l’animo
Questa dipendenza tra le cose
Buone così al naturale
Ma l’espressione a volte schizza via da sola e non c’è relazione col reale
Non è il mio sentire
È solo la maschera dell’impressione ”

Ipotesi

Penso di andare via da qui, senza fuggire ne da me ne da nulla, ma solo per trovare qualcos’altro

Svolgimento

Lo dico e me lo ripeto
Mi ripeto un sacco di cose
Ci credo
Non m’illudo

Tesi

Per quanto le strade intraprese siano differenti arriviamo nello stesso punto
Ci incontreremo, con sorpresa, contemporaneamente
Faccia a faccia
Angeli e diavoli

Rispondere alla tesi

…prendendo la strada con coraggio, incoscienza, e non fermarsi
Prendendo la strada per quello che è
Prendendo qualsiasi sentiero ci ispiri


Angelo...diavolo…non so
Vorrei me lo dicessero
Dimmi
Dimmi che forma ha la mia anima
In quale volto posso specchiarmi senza paure
Dimmelo ...che ne so...
Con un bacio

domenica 6 maggio 2007

Questo Pazzo Pazzo Mondo Di Tasse




un mondo di tasse
scorre via
sognavo diversa
l'anima mia

questa pazza cifra qua
non è mia
la sostanza si vendica
sulla poesia

un mondo di tasse
scorre via
poga e paga
anima mia

questa pazza cifra qua
non è mia
la sostanza si vendica
sulla poesia

poga e paga
poga e paga
poga e paga
poga e paga


( afterhours / hai paura del buio 1996 )



prendi un’uomo e pesalo con l’oro
per la sua forza
per il suo status
per il suo saper essere un amante passionale e che ogni tanto si ricorda dei diamanti, dei viaggi e dei compleanni, e che non ti fa pesare il tradimento

prendi una donna
la sua onestà
la sua predisposizione a concedersi
che chiude gli occhi al momento giusto, e che poi ti sa chiedere il conto

prendi un amico
che non ti chiede mai troppo
che non sa che dare ma lo fa
prendi la sua inguaribile solitudine
ma non prenderlo mai sul serio
vero o falso che sia
sbaglierai comunque

e intanto i conti non tornano, ma sono puntuali,
anzi in anticipo e ingrassati bene bene
pesanti
e non aspettano
e ti ricordano il valore delle cose e il metro della realtà
la loro realtà trasversale alla tua

poga e paga

e stai zitto

poga e paga

e vai dritto

oppure evadi
ma senza un vero senso di evasione
e chiamala libertà

sabato 5 maggio 2007

Quando scrivo


La vita per me è comunicazione
La vita è arte
La vita è esprimersi
La vita è lasciare un segno, un proprio segno, personale, la propria impronta di passaggio che si spera rimanga abbastanza sulla sabbia prima che la deriva passi e cancelli.
Ecco il mio bisogno più importante. Esprimermi veramente, vivere e lasciare , se posso, qualcosa di buono agli altri o a qualcuno.
Questo è amore
Quando uno non comunica più non ama
Quando due non comunicano più non si amano
Quando non si comunica più non può passare amore
Quando scrivo penso davvero di avere un senso particolare.
Qualcosa di leggermente soprannaturale, qualcosa che anticipa l’esito delle cose nel tempo, inconsciamente.
E mi stupisco sempre.
E non so mai se ho copiato qualcosa, se c’è chi scrive con le mie mani e mi suggerisce, o se la vita non ha idee e mi frega le mie….improbabile.
Ma non sono né un veggente né uno stregone. C’è, credo, un piccolo flusso che non so come chiamare ma che si fa sentire bene. Si esprime. Mi chiama e mi fa trascendere le cose.
Che ci si creda o no, è così ed è una sensazione bella e anche un po’ preoccupante.
Ma la vita, senza un po’ di mistero, è noiosa.

La mia preghiera

Preferisco non avere ideali che muovermi per mercenari sentimenti di massa

Preferisco essere ateo che credere in una fede falsa

Preferisco avere veri nemici che circondarmi di falsi amici

Preferisco essere solo che vivere un amore malato

Preferisco una vita senza illusioni che rifugiarmi in queste false comodità

Come si sta nella gabbia d’oro? ( Primo maggio ’07 )


Imo a Roma sbarbari!!!
Attila però sarebbe rimasto un po’ “stupefatto” dall’ambiente credo. Fare una cronaca dettagliata sarebbe alquanto difficile, lunga e inutile. Quello che mi sento di dire è che una giornata così mi ci voleva proprio. Invece di tornare stanco ( e ne avevo tutte le ragioni ) il giorno successivo ero davvero rilassato. Relax non è forse la parola esatta, ma sicuramente ho scaricato un bel po’ di stress. Il tutto è stato anche dispendioso e consumistico, ma chi se ne frega. Poi mi sono arrivate le polemiche del giorno dopo, e io mi chiedo “ Ma i comunisti consumisti che stavano lì hanno capito i vari messaggi lanciati dal palco? Hanno capito se erano più comunisti ( o perlomeno di sinistra ), o si sono fumati pure gli ideali nel giorno che è dedicato ai lavoratori, per altro organizzato dai sindacati? E gli altri che non erano di sinistra si sono chiesti perché non potevano far sventolare una bandiera, che ne so, di Alleanza Nazionale, tra le varie faccette di Che Guevara ( che continuava ad arrossire ma dalla vergogna credo e non per i colori di Partito ) e quelle della pace?
Ma perché quelli di Destra non lavorano? E le morti bianche sono solo di Sinistra? Mi sa che delle generazioni per amor di un sentimento si stanno facendo ingabbiare, e cantano la libertà attraverso un orizzonte a righe verticali, pensando che quelle orizzontali con le stelline siano l’unico male da combattere.
Io non sono contro chi ha un ideale di sinistra o di destra o di centro, ma contro il bigottismo in generale.
Per fortuna che c’è chi ci suona i campanelli e ci lascia le riviste a gratis e ci dice svegliatevi con il volto tranquillo, mentre noi con la faccia turbata eravamo già svegli, oppure con le mani che seguono le righe lasciate dal cuscino sul viso ci chiediamo se non era giusto dormire un altro po’ meritatamente…
Per fortuna abbiamo ogni volta un governo migliore del precedente che ci dice che l’Italia andava a rotoli e che loro la stanno risanando, e casomai non ci dovessero riuscire c’è quello successivo che ci pensa…
Per fortuna abbiamo la festa dei lavoratori che occupa per un giorno chi non lavora tutto l’anno ( ma con questo non voglio generalizzare però eh ), che ci regala musica, sentimento, libertà e un giovane comico un po’ satiro che dice cose molto sensate più dei nostri Governanti, i quali sembrano preoccuparsi dell’unico che forse passava il test anti-doping senza problemi. Forse cercano di fare come gli antichi Romani che regalavano al popolo gli spettacoli, ma poi si sa è tutto fumo e niente arrosto…
Per fortuna questo blog non lo legge nessuno così il Governo l’anno venturo mi regala un'altra festa dei lavoratori, sperando però di avere un lavoro stabile e soddisfacente, così lo festeggio lavorando…