sabato 2 agosto 2008

Jazz & Peroni

Notti di note blu, notti annotate con le unghie, notti note ai meno e care a noi, i più, sempre di più, sempre più alla deriva in un anonimato che osserva e si guadagna una vita povera, misera ma bella. Jazz e Peroni, musica politica e birra economica. Musica per un’atmosfera dalle mille sfaccettature e dalle mille contraddizioni. Birra per curarsi e stare un po’ male. E ogni personaggio suona le sue note blu nel chiacchiericcio fumante di tavoli e sgabelli. Una chiacchiera be-boppa veloce come su un piatto enorme mentre swinga una risata e trip to trip, chick pa chick, fly, drive, cry, smile, try.
Ok, si, ma per niente. Si. Ma è ok.
Le lingue di fuoco s’arrotolano e bruciano le nostre tele, i volti sbiancano, le teste sono già in pose plastiche e poi, poi un colpo allo stomaco, è come mangiare ghiaccio.
Ok, si, ma per niente. Si. Ma è ok.
Il temporale ci aveva abbandonati a noi stessi ed eravamo veramente noi.
Come si fa ad uscire da questo cubo magico? Da questa trappola colorata.
Questa vita è un gioco, ma è un gioco serio.
E trip to trip, chick pa chick, fly, drive, cry, smile, try.
Appena posso, si, certo. Appena puoi. Beh, in fondo avere ragione non conta molto. Avere ragione non conta. Conta avere. Ma sai…no…non lo so. Non lo sappiamo e giriamo attorno al cubo per trovare la soluzione. È inutile fare forza. Va a finire che si rompe. Si. Forse dovresti dare un segno e strappare la realtà. E già.
Un gran pa pa tuh chak! E poi ancora trip to trip, chick pa chick, fly, drive, cry, smile, try.
Il contrabbasso suona da Dio ma ha un grande vuoto in corpo. E più si svuota più riesce a riempire le distanze. Più sente dolore più si percepisce una presenza viva, vera. Il trombone smilzo si prende una pausa. Poi tutti alzano gli ottoni al cielo e battono i piedi tip e i piedi tap, mentre una nuvola tossica ma invisibile si alza su per la collina. Nebbia che uccide. Si potrebbe andare all’infinito in un trip to trip, chick pa chick, fly, drive, cry, smile…try, try, try…ma c’è questa cosa strana nell’aria. Penso di non averti mai visto così bene prima di questa sfumatura Questa luce fioca in quest’aria consumata mi intossica e m’illumina. E non penso che nessuno abbia avuto il modo e il tempo o la voglia di dire ciao, addio, arrivederci o qualcosa di simile. Bene.
Ok, si, ma per niente. Si. Ma è ok. E ancora fly, drive, cry e trip to trip, chick pa chick, fly, drive, cry, smile, try.

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