lunedì 8 dicembre 2008

Matriosca



Mi sveglio e mi accorgo di vivere in un guscio, un guscio pesante che non so bene se sia una protezione o un confine tra me e il resto delle cose. Mi specchio e il guscio mi nasconde e ride del suo essere goffo. Grottesco, quello che si può vedere. Sotto il guscio sento un altro strato di me che vive e non si fa vedere ne sentire. Passare per un idiota è sempre facile. Passare inosservati è una pratica quasi masochista. Mi sveglio. Non passo nemmeno davanti allo specchio. Mi sento un peso addosso e non sono i miei chili. Decido di spogliarmi, e non penso certo ai vestiti. A ogni capogiro tolgo una maschera. Ad ogni capogiro mi sento più leggero e più fragile. Rischio moltissimo. Rischio talmente che posso morire senza poter essere salvato dal giudizio terreno. Rischio talmente da presentarmi con la mente nuda che potrete mangiare con un cucchiaio. La mia mente nuda attende gli avvenimenti e vive senza memoria.
Un altro capogiro e divento sempre più incomprensibile.
Un altro capogiro e divento sempre più piccolo.
Un altro capogiro e non mi rimane che il silenzio.
Panico!
Non posso usare il mio pc…
Panico!
Non posso leggere i salmi di Dio Internet…
Panico!
Tutte le stazioni radio passano il medesimo pezzo…
Panico!
La TV trasmette una realtà scritta a tavolino…
Panico!
La mia macchina è guasta e non posso andare da nessuna parte che non sia un temporale…
Panico!
Mi sono accorto di aver detto la verità qualche volta di troppo, e ora non posso permettermi il lusso di dire ciò che penso…
Panico!
Ognuno è pronto a biasimarmi e mi accorgo che non me ne frega nulla…
Panico!
Non sento più panico…
La mia mente nuda non parla quasi mai. Sta lì. Vive e osserva in una perenne deriva verso quello che dovrebbe chiamarsi equilibrio e intanto consuma i vostri ritmi asimmetrici.
Panico!
Un altro capogiro e mi accorgo che ho troppi gusci al posto mio e ognuno di questi esiste in funzione degli altri…
Cosa ci fa la mia vita nella vostra?
Una domanda che non voglio più fare…
Aldilà di queste maschere sto bene, anche se cambio spesso colore, anche se mi invento nuove espressioni, anche se la parte è sempre un’improvvisazione, anche se i miei personaggi non cercano mai un autore, anche se sto soffrendo per lo meno non si vede perché bisogna aprire un po’ di gusci…
Cosa ci fa la mia vita nella vostra?
Proprio non lo so, ma credo sia un bene, perché nascere e morire non è mai per nostra volontà.
Sul divenire si può fare qualcosa
No panic
Non sento più panico

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