Un giorno come un altro e un altro giorno ancora che la crisi avanza e l’umano diventa sempre più ridicolo, sempre più distratto, sempre più massificato. C’è poca gente in giro sotto questo sole strano d’ottobre. Non ci sono più le mezze stagioni. Anzi, non ci sono più le stagioni, o per lo meno non stanno dove dovrebbero. Si spostano in continuazione. Anno per anno. Da bambino sapevo quando aspettare la neve. Adesso non sappiamo nemmeno quando arriverà la prossima influenza. E che nazionalità avrà…
C’è poca gente in giro. Poca gente sotto il sole. Sono ombre accasciate e solitarie. E tutto sembra sbagliato. Ogni azione. Ogni pensiero. Ogni desiderio.
Persino i movimenti quotidiani si fanno pesanti. Diventano innaturali. Una mano saluta svogliatamente e una testa pensa altrove. Un piede ha la scarpa slacciata e un occhio non sa dove guardare. Poca gente sotto al sole. Poche ombre inutili. Poi piano piano ci si accorge di essere rimasti soli. Circondati da manichini. Con la plastica e il silicone in abbondanza, appena scappati dalle vetrine. Manichini umanoidi che sembrano vivi. Vestiti di plastica. Alla guida di auto di plastica. Che mangiano plastica. Irrigiditi dalla plastica.
Poche ombre inutili sotto al sole. Piegate in una macchia nera stanca. Distanti non molto dalle altre ombre ma divisi dalla plastica. E manichini. Già!
Stasera usciamo!
Mi raccomando metti la parrucca giusta!
Hai preso le riviste, quelle in? Così sappiamo sempre che umore avere. Stasera andiamo in un posticino a mangiare, dove non si sa da dove viene quel che cucinano ma ha un sapore così plasticoso...e anche il vino è buono. Sembra sempre quello dell’annata migliore. Non cambia mai anche se l’annata è stata pessima.
Speriamo di non trovare gente vera…sono così noiosi. Ridono per battute che nessuno capisce…così sofisticate. E poi non gli va mai bene niente. Non capiscono niente della plastica e rovinano sempre tutto. E poi si lamentano sempre che sono stanchi, che gli fanno male le ossa o i muscoli…
Quelli hanno sempre un sacco di problemi. Parlano di realtà. La realtà!? Mah! E poi dopo tutto trovi sempre quello ottimista…e chi li capisce!?
Il viola o il celeste?
Beh…quest’anno va ancora il viola. Metti la parrucca viola!
Però sbrighiamoci, che non voglio fare tardi. Sai…gli umani…adesso tornano dal lavoro e poi si lamentano del traffico. Tornano tutti allo stesso orario!
Andiamo che è tardi!
Si eccomi!
Oddio! Scusami, ho dimenticato un braccio sul letto! Faccio in un attimo!
Ah…le manichine…tutte uguali!
Da tenere a mente, spesso di questi tempi
11 anni fa
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