giovedì 1 maggio 2008

Tutti pazzi per Consiglio!


Destra! Sinistra! Centro!
Quando non sai dove andare buttati al centro, nella mischia, altrimenti rimani fermo e aspetta. Me ne sono stato buono una vita, fuori dalla mischia, sempre lì ad aspettare la fine della giornata, ad aspettare il mio primo caffè al bar, l’ultima sigaretta prima di comprare un pacchetto nuovo, nuovissimo, che ti rassicura con la sua forma perfetta e il suo contenuto pieno. Me ne sono sempre fregato di mettermi in mezzo a cose più grosse di me, anche perché un po’ tutto sembrava abbastanza più grande di me. Alla mia portata rimaneva poco, sempre più poco, finché mi sono convinto che era troppo poco anche per me. Questo è quel che penso ma non dico, da buon taciturno…

Amici siamo stufi dell’essere messi da parte.
Il nostro è l’unico voto utile per le nostre libertà!
Votate e fate votare il nostro amatissimo Consiglio!

In questa vita tutto è precario.
Il lavoro è precario, l’amore è precario, l’amicizia è precaria, la stabilità è precaria, la vita tutta lo è.
Ho cominciato a lavorare il legno molti anni fa. Il legno è il mio elemento. Le vecchie macchine che lo tagliano la mia tecnologia, il mio ferro a controllo numerico, il controllo sulla materia che mi ha dato il pane. Adesso si tratta di lavorare le menti. Come penso sia stata lavorata la mia. La mia mente quasi analfabeta, la mia mente ignorante, la mia mente sicura di se con le sue piccole certezze, anche se non ne sono stato certo fino in fondo.
La mia mente è precaria.


Basta con il lavoro interinale!
Abbiamo bisogno di stabilità!
Abbiamo bisogno di una riforma scolastica!
Di una Università che dia formazione!
Più spazio alla ricerca!
Il nostro è l’unico voto utile per la crescita del Paese!

Senza mai una crisi. Perché le crisi portano cambiamenti e io non ho mai voluto cambiare. Non è che mi piacevo poi così tanto, ma in fondo perché cambiare? Perché rischiare?
Crisi e opportunità.
Crisi e azzardo, con buone probabilità di perdere tutto. Tutto è quel poco che si ha. E a me bastava una birra dopo il lavoro per evitare sciocchezze del genere.


Dobbiamo superare la crisi. Con il vostro voto ce la possiamo fare.
Uniti per un obbiettivo comune. Tutti insieme.

Senza mai inseguire un sogno. Sempre con i piedi per terra nelle mie scarpe col puntale di ferro. Non ricordo mai nemmeno i sogni che si possono fare di notte. La mattina non esistevo per almeno un’ora. Solo dopo la quinta sigaretta e il terzo caffè ero cosciente. Ed ero già al lavoro.
Ecco! Li vedo sognare davanti a me. Che non ho mai sognato nemmeno questo che forse è un incubo. Li vedo sorridere. Prestare attenzione al palco. Li vedo colorarsi di bandiere e vociare speranze. Urlano slogan e cantano canzoni. Vengono in massa e perdono tempo invece di trovarsi un impiego. Lavorano per le nuove bandiere. Il lavoro è perdita di tempo ma almeno possono dire di averlo occupato per un po’. Qualcuno riesce pure a crederci.


I nostri sogni sono la nostra speranza.
I vostri sogni sono il nostro impegno.
Voi siete la speranza.

Quante cazzate riusciamo a dire senza essere censurati. E pensare che io non parlavo mai proprio per evitare di dire stupidità. Parlavo solo quando ero sicuro. E adesso sono tutti contenti se dico porcherie abominevoli. Il peggio è che io lo so e loro lo sanno. Ma siamo riusciti a far scomparire l’imbarazzo dalle nostre facce stuccate.
Il nostro… è l’unico voto inutile.

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