mercoledì 14 maggio 2008

Un filo rosso

Ieri ho aperto una scatola rossa, pensando di trovarci dei ricordi, molti ricordi, ma non ho ricordato molto. Non mi sono sforzato più di tanto e non sapevo come sentirmi. Ho messo su un disco rosso e le tracce erano vuote. La scatola e il disco mi eccitavano, ma niente a parte il rosso hanno colpito la mia attenzione. Buono o brutto doveva essere un segno.
Tutto rosso sul pavimento del bagno, appena tornato da un funerale, un grosso mal di testa e la mia testa nell’acqua. Credo anch’essa di color rosso.
Che peccato aveva un cancro! Io mi sono sentito male molto tempo dopo, appena ho cominciato a galleggiare. Credo che ci fossero voci intorno molto forti, delle grida, ma dalla mia bolla non è uscita nemmeno una parola comprensibile. All’improvviso è scoppiata pure una bomba in aria e allora ho avuto un po’ di paura. Paura di chiedere dove andiamo.
Venite! Venite! Abbiamo dell’ottimo cibo precotto! Ottimo cibo da ospedale.
Ma io non avevo capito ancora bene la direzione e sono rimasto nella mia bolla.
Tutto bene! Tutto bene! Ne posso avere un’altra? Grazie..
Non è per niente apposto ma c’è chi prova…
Oddio! Dovresti provare! Si..dovresti provare..
Ah si…proprio un bel funerale, ma la vita va avanti e domani abbiamo una nuova città. Si, che bello! Una nuova città. Spero solo che il monello la finisca di fare il saputo sotto la luna! Che ne sa lui della mia giornata, della mia schiena, della mia anima chiusa in quattro righe, del mio odio, del mio lungo inverno, del mio sciroppo amaro. Ecco, abbiamo una nuova città, anche se non c’è stato il tempo di salutarsi a dovere. Abbiamo solo una nuova città dove sostare un po’, senza nemmeno guardare l’orizzonte che, purtroppo, non sa più di infinito.
Oggi ho fatto 300 chilometri per arrivare fino a qui. 300 chilometri senza dare molta attenzione al paesaggio. 300 chilometri tutti lisci. Ma qualcosa sono riuscito a vedere. Dovrò pure scrivere qualcosa, un appunto, un’idea, una promemoria..che ne so, una promessa per ritornare, anche se poi… chissà quando torno…
Ho fatto 300 chilometri mentre a te ti sono bastati 3 metri. Che strana la vita! Ho sentito ancora un colpo! In aria! Spero non sia una bomba..eccone ancora uno!
Quante luci! Tutte rosse! Arrivano fino all’altro capo della strada. Che spettacolo!
E così ci siamo messi la giacca e la cravatta, la nostra brava camicia bianca e dei formalismi all’occhiello. Ma senza esagerare.
Non voglio giudicare ma i tuoi punti forza che fine hanno fatto? Nulla. Sono sempre lì, ma per certe cose non rendono. Bisogna essere più formali. Nient’altro.
Giusto.
Giustissimo.
C’è un filo…penzolante. Spero sia a se. Spero sia in più..
Che bel colore il rosso, non trovi?
Si।
Dipende che funzione ha.


Domani tutti avranno dimenticato.

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