sabato 3 ottobre 2009

Newton e la noce di cocco

Giamaica 1668

Isaac, oggi ti iscriverai all’università. Non è meraviglioso!?
Veramente, madre, preferisco migliorare la mia tecnica degli origami. Proprio in questi giorni sono riuscito a creare un tronco di cono assolutamente perfetto della lunghezza, pensa un po’, di 38 centimetri! Non è stupefacente!?
Centimetri? E cosa sono i centimetri?
Ma madre, è un sottomultiplo del sistema metrico decimale, con il quale noi giovani moderni misuriamo lunghezza e profondità. È uno sballo!
Lascia stare i centimetri, gli origami e tutte le altre diavolerie! Oggi tu ti iscriverai all’università di Kingston. E niente discussioni!
Ma i miei origami ripieni di canapa sono molto apprezzati in paese! Tutti i ragazzi mi adorano per le mie doti tecnico-scientifiche. Credo di diventare famoso e perché no, anche ricco. Voglio brevettare e vendere i miei origami. Con degli amici abbiamo pensato di creare una società. Siamo ancora indecisi sul nome; potrebbe essere la Kaia Corporation, oppure Happy Ganja, ma a me piacerebbe chiamarla T.H.C. International.
Isaac, non è una buona idea fondare una società con dei coltivatori diretti di canapa.
Ti dico che è davvero una buona idea, e poi la mia non è solo una passione, è qualcosa di più. E poi sono in ritardo rispetto agli altri studenti. Ho dedicato questi anni agli origami e non so se l’ambiente universitario possa accettare un ragazzo di campagna e la sua canapa. Quella è gente di città. Non è come noi, che vive di cose semplici.
Niente da fare. Devi crearti un futuro, e non puoi trascurare la cultura.
Madre, in verità sto pure scrivendo un trattato sulla canapa, lo chiamerò Philosophiae Cannabis Naturalis Principia Activia Mathematica.
La canapa non ti porterà mai da nessuna parte. Il mondo si evolve, stiamo andando verso l’industrializzazione. Non puoi continuare a vivere isolato nel tuo verde campo coltivato. Lo dico per il tuo bene. Oggi ti iscrivo all’università e niente più discussioni! Non è meraviglioso!? Isaac! Isaac! Mi ascolti? La finisci di fumare!?
Ah si…madre. È meraviglioso. Va bene, oggi mi iscrivo all’università. Si, è meraviglioso. È proprio uno sballo! Un tiro?
No, grazie. Devo preparare il pranzo.

In pochi anni Isaac recuperò gli anni perduti, e addirittura divenne più bravo dei suoi docenti, tra i quali c’era il noto matematico Adrian Cepu. Purtroppo una grave pestilenza aveva invaso le città ( che fu denominata Peste Gelminica, dal nome della professoressa che per prima aveva accusato i sintomi del malanno ). Questo morbo faceva diventare intolleranti e sciocchi, inibiva l’emisfero sinistro del cervello e portava le persone ad assumere atteggiamenti di onnipotenza. Per questi motivi le università chiusero e gli studenti furono costretti a spostarsi nelle campagne.
Isaac tornò al suo orto e continuò a studiare le discipline matematiche. In più, questa pausa, gli permise di coltivare il suo hobby, la sua vera passione. Un giorno, decise di andare al mare con degli amici per fare degli esperimenti per perfezionare i suoi origami. Dopo una serie di difficili esperimenti, alcuni si dice raggiungessero il mezzo metro ( forse Newton costruì la prima canna da pesca moderna, ma non ebbe mai modo di brevettarla ), i giovani scienziati si sdraiarono sotto una palma, felici del lavoro, ad osservare la natura. Improvvisamente, una noce di cocco cadde sulla testa del nostro Newton. Da lì in poi cominciò a farneticare strane cose; voleva dimostrare che la luce bianca è composta dalla somma di tutti gli altri colori. Disse pure che aveva scoperto la forza di gravità ( effettivamente una noce di cocco che ti cade in testa da tre metri di altezza è una cosa molto grave ), e formulò le leggi del moto ( ma si muoveva in modo molto strano e sciolto ). Nessuno era interessato ai suoi nuovi studi, con cui sosteneva di poter cambiare la visione del mondo. I sui scritti sull’uso della cannabis in medicina furono banditi e finì per essere dimenticato da tutti. Passò il resto della sua vita in solitudine a fare esperimenti e ad osservare il moto dei corpi celesti, che poi erano il lampadario della cucina e i ragni che si muovevano sul soffitto.

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