La mente ha un battito e pulsa. Vampate di metallo fuso cadono sparse e scivolano sul corpo tra un’azione e l’altra. Il cuore è muto e sordo ma ci vede bene. Lo stomaco è un orecchio violentato dai silenzi. Sono anni che cerco di spiegare l’inspiegabile e la soluzione è sempre quella. Non c’è. Il trucco è avere dubbi. Avere dubbi e fede. Avere fede nei dubbi. Sono anni che cerco di spiegare l’inspiegabile e la musica diventa sempre più vecchia e malata. Malata come una certezza. Un altro battito invisibile e una nuova visione. Senza rumori o clamori, a parte il picchiare forte degli occhi sui vostri passaggi quotidiani. Madonne nere fanno finta di non capire mentre qualche angelo si è travestito da straccione e questa volta il trucco è venuto proprio bene. Campi magnetici bassi inopportuni e miracoli elettrici si alternano e si scontrano istante per istante e mi fanno girare la testa. Adesso rimango indifferente, senza parole e niente canzoni d’amore. Una bicicletta si è appena impiccata alla rete di un cancello e viene mangiata dall’ombra e dalla polvere. Indifferenza e nessun ricordo. Anche per lei. Solite cose, solite parole, soliti piccoli inganni. All’improvviso mi è venuta un’altra idea, tra una visione e una colata di mercurio rovente che si scioglie come cera tra le dita. Il viola innominabile non fa quasi più effetto nei miei prati bruciati dall’autunno. Sono sospeso e non chiedo altro. Lo sguardo sfugge, il pensiero di più, un altro battito, un altro ancora e poi via. Via! Senza parole, senza intenzioni, intanto una sigaretta e niente canzoni d’amore.
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