Sulla torre medievale c’è una luce accesa, una mansarda con un salotto, una vetrata che si affaccia nella sera con un giro di 360 gradi, che guarda i vicoli autunnali sapidi di umidità e foglie colorate, con mura antiche e cipressi alti e sicuri.
C’è una figura che si muove fluida come in un pezzo jazz, che ora prende un buon bicchiere di vino e si siede sotto il mobile di una libreria. Trova un pacchetto di sigarette e dei pensieri sparsi in solitudine.
C’è un appuntamento imprevisto che non sa di attesa e un’aria allegra che mette tutti i pezzi del puzzle al loro posto; e un pianoforte di mezzanotte che strimpella e batte i vetri come a dire che non è mai tardi, mentre i marinai senza nave vanno a dormire con una birra di troppo e i cani senza padroni vagabondano ancora sotto la luna.
Sulla torre medievale c’è un sogno di pace dopo una giornata di lavoro e un cielo scuro che non fa paura, anche se forse verrà a piovere, mentre fuori il mondo è uno schifo e non ci si può permettere il lusso di essere sinceri a meno che non si decida di essere scomodi…
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