giovedì 23 dicembre 2010

Un pensiero leggero e poi liberi tutti


Mi sveglio con un pensiero leggero e non ci penso. Prendo la solita strada e non la guardo come il solito.
Non cerco niente.
Tiro dritto!
Non cerco niente che mi ricordi qualcosa.
Non guardo in faccia a nessuno e tiro dritto, ma senza maleducazione.
Non controllo il via vai delle persone, non guardo davanti ai negozi, non guardo dietro lo specchio, a stento mi curo degli stop, la segnaletica stradale la conosco a memoria. Faccio le solite cose in automatico e penso a gioie alternative.
Non mi curo delle cose che non mi piacciono. Non mi curo delle persone.
Ho un pensiero leggero che mantiene la mia felicità sopra una nuvola e fuggo ogni discussione inutile. Sbaglio e non mi faccio prendere da sensi di colpa. Liberi tutti dall’errore. Liberi tutti di sbagliare.
Liberi tutti e adesso potete anche andare dove vi pare a fare quello che vi pare. Liberi tutti dalle feste e dalle manifestazioni.
Liberata la mente dai cattivi pensieri. Liberata la mente dall’altruismo. Un pensiero leggero e non ci penso. Liberi tutti e adesso andate via, dove vi pare. Ma se volete restare, restate pure, io ho una nuvola che mi aspetta e tutto quello che c’è sotto non m’interessa. Liberi tutti e ognuno faccia quello che gli pare.

domenica 19 dicembre 2010

É Colpa Mia


É colpa mia
se siamo diventati indifferenti
più poveri più tristi e meno intelligenti
É colpa mia
che non mi curo delle tue speranze
forse perché delle idee non so più che farne
É colpa mia
non ci avevo mai pensato
É colpa mia
non presto mai troppa attenzione
É colpa mia
perché non prendo posizione
É colpa mia
mi crolla il mondo addosso
se ci penso non me ne frega niente
É colpa mia
ho aperto gli occhi all'improvviso
e ho visto te e nessuna spiegazione
soltanto quando è troppo tardi
ti ricordi ch'è tutto vero
É colpa mia
ho aperto gli occhi all'improvviso
e ho visto te e nessuna spiegazione
Figlio mio
ci pensi, un giorno tutto questo sarà tuo
Neppure se ti vedo piangere riesco ad essere felice
Neppure se ti parlo veramente
quando ti dico che per me non conti niente
Neppure tu
É una vita spesa male
ma tanto ormai è finita e lo sai
Perché è finita
era un autunno mentre l'inverno si avvicina
É colpa mia
se siamo diventati indifferenti
più poveri più tristi e meno intelligenti
Perché non mi curo delle tue speranze
É colpa mia
se siamo diventati indifferenti
per piccoli egoismi e altrettante bugie e nessuna spiegazione
É colpa mia
che non mi curo delle tue speranze
per piccoli egoismi e altrettante bugie e nessuna spiegazione
Figlio mio
ci pensi, un giorno tutto questo sarà tuo

( Il Teatro Degli Orrori / A Sangue Freddo 2009 )

Il cinismo è un’arte e serve alla sopravvivenza. Siamo tutti un po’ più lucidi, più decisi, calcolatori del tempo e dello spazio. Sappiamo finalmente dove muoverci, come difenderci ma abbiamo perso la fantasia e lo spirito.
Il cinismo a regola d’arte ci facilita la convivenza. Sappiamo tutti dove muoverci e con chi, sappiamo dove andare e cosa aspettarci ma abbiamo perso il nostro spazio libero. Abbiamo perso l’indefinito. Abbiamo tutti le facce un po’ più truci e meno rilassate. Siamo sempre sul chi va là. In fondo il cinismo non è per tutti, ma nemmeno le emozioni forti lo sono.
Non sappiamo più che fare delle idee, della bellezza, dell’anima nascosta, delle ispirazioni. Dobbiamo arrivare alla fine del mese.
Dobbiamo produrre.
Essere produttivi.
Dinamismo!
E invece sembra che siamo noi stessi dei prodotti di questa società concorrenziale. Potrebbero metterci negli scaffali del supermercato, nei banchi frigo dei surgelati, sui tavolacci dei macellai, umidi e insanguinati; nessuno noterebbe la differenza. Userebbero tutti lo stesso cinismo e l’indifferenza di sempre.
Forse qualcuno è cinico e indifferente e invece crede di usare bon ton, educazione, di avere anche classe, stile.
Forse non sa di essere solo un idiota. Siamo fragili e non ci piace rischiare. Ci interessiamo alle cose che non fanno male, a quello che possiamo guardare da lontano, e non riusciamo a godere nemmeno del bene.
Non ci curiamo della storia, non ci importa nulla del futuro e viviamo male il presente.
Siamo tutti legati da un filo spesso invisibile e la miseria del mondo è anche colpa nostra.
È colpa nostra se siamo miseri e stupidi.
È colpa della nostra indifferenza.
È colpa della nostra non curanza.
Dico queste cose in modo cinico, le vedo, le penso.
Sono un cinico anch’io, ma sopravvivo alla stupidità.
E cinicamente taccio.

mercoledì 8 dicembre 2010

Canzoni di Natale

Vedrai, staremo bene.
Fidati!
Sarà bellissimo, anche se adesso sentiamo freddo.
Per scaldarci compreremo una bottiglia di whisky al discount e ci saranno anche birra e salatini. Faremo grandi passeggiate lungo i viali, guarderemo le vetrine addobbate con festoni e luci intermittenti. Faremo grandi passeggiate e guarderemo così tante volte le vetrine al punto che non avremo bisogno di comprare nulla. Ci sembrerà di avere tutto quello che vediamo dietro quei grandi cristalli sempre puliti con tutte le cose al loro posto. Ci specchieremo in mondi lontanissimi. Impareremo a memoria gli articoli e i prezzi. Sarà tutto nostro senza spendere un centesimo. E quando la gente comprerà qualcosa dalle vetrine, faremo finta che siano i nostri regali e saremo felici nel guardare i volti soddisfatti di persone sconosciute che escono dai negozi carichi di buste di carta e pacchetti confezionati a dovere.
Diremo “ Visto com’è contenta la signora ? Abbiamo fatto bene a regalarle quel vestito. Lo sapevo, era fatto proprio per lei, l’ho capito subito che sarebbe stata felice con quel vestito. Vecchia babbea! ”
E ci sarà da ridere. Rideremo tantissimo, fidati! Staremo bene. Noi, con le nostre bocche nere e malconce, con quattro denti marci che a stento danno la dimensione delle nostre parole sbiascicate.
Adotteremo anche dei cani, anzi tutti i cani che senza padrone se ne vanno randagi senza meta e senza dimora. Saremo una grande famiglia. Illumineremo a festa la città e balleremo sulle foglie portate via dal vento. Ci lanceremo in giravolte senza fine e ci girerà la testa stando accasciati sui selciati e non ci basterà mai osservare il mondo che ci passa avanti.
Ascolteremo canzoni di Natale suonate da strumenti accordati male, melodie accennate da musicisti improvvisati e senza talento. Avremo un’orchestra tutta per noi. Staremo tutto il tempo nelle piazze e nelle strade al punto che la gente imparerà i nostri volti, diventeremo quasi famosi, diventeremo delle celebrità. Staremo tra la gente e saremo parte di loro. Avremo il nostro posto nella società. Avremo il nostro posto sotto gli alberi e negli angoli bui.
Vedrai, staremo benissimo.

venerdì 3 dicembre 2010

Italiani: popolo di santi, poeti, navigatori e stronzi


Noi si che siamo un popolo di artisti. Noi si che abbiamo un patrimonio culturale inestimabile. Noi si che abbiamo quel non so che, che ci fa così italiani. Così unici! Siamo un popolo di artisti.
L’arte è sempre in evoluzione e l’evoluzione comporta una continua battaglia verso la sopravvivenza della specie, una guerra continua per l’affermazione. Non si tratta di essere potenzialmente il migliore, di avere l’idea più innovativa, di partecipare ad una sfida con tanto di legalità e di regole e nemmeno di sapersi distinguere per merito. Macchè! Noi si che siamo un popolo di artisti. Avvocati, giudici, politici, forze dell’ordine, industriali, liberi professionisti, medici, impiegati statali, meccanici, idraulici, elettricisti, commercianti, showmen, giornalisti, vallette, cantanti, attori e chi più ne ha più ne metta. Tutti artisti.
E un vero artista oggi si sa vendere. Sa che il business è un’arte. L’evasione fiscale è un’arte. Il pararsi il culo è un’arte. Un vero artista è sempre pronto a pugnalare il prossimo per il proprio profitto. Un vero artista sa come essere falso e ruffiano. Un vero artista sa come galleggiare.

mercoledì 1 dicembre 2010

Gioia in La minore

Oggi è un giorno strano, pieno di follia. Pieno di errori senza nessun senso di colpa. Pieno di lamenti, frigna infantili di bambini che ormai hanno la barba e le tette mosce. Pieno di asimmetrie, molte delle quali senza alcun tipo di fascino. Oggi è il giorno dei passanti. Di quelli che sono tra di noi ma che non ci sfiorano ne col pensiero ne con la presenza. Sono solo passanti. Masse di individui anonimi senza ispirazione. Oggi posso anche perdonare il mondo o almeno mi sforzo di non dargli retta. Passo indifferente e non curante nel suo squilibrio quotidiano. Passo tra i passanti e sono convinto di non essere uno di loro. Non mi ritengo migliore, superiore e forse non mi sento meglio di loro. Mi sento differente e indifferente, ecco tutto.
Oggi è un giorno strano. Inaspettato. E questo mi fa sentire bene. Non devo chiedere. Non mi devo giustificare. Non devo chiedere scusa.
Passanti! Poveracci! Miseri che si possono permettere di comprare, di regalare, di giudicare.
Passanti! Miserabili!
Oggi è un giorno strano e la gioia più grande mi viene offerta da una sonata del 700 per flauto in La minore. Note dolci senza spettatori.
Scegliere, decidere, andare. Queste sono cose importanti! Ma i passanti non lo sanno. Lo sapeva bene Mario che a 95anni non ce l’ha fatta a non decidere. A trovarsi solo e malato in un letto d’ospedale ad aspettare la fine. Non ce l’ha fatta ad aspettare, doveva decidere il finale, come in un bel film. Un bel film di 95anni e un finale serio. Niente tragedie. È stata solo una scelta. E non importa se Dio, a quel che dicono, non onora i suicidi.
Onore alle scelte. Onore alla vita. Onore alla libertà.
Forse l’unica cosa seria della vita è la morte.

sabato 13 novembre 2010

Brigitte Bardot

mercoledì 10 novembre 2010

Did You See The Words


Have you seen them, the words cut open
Your poor intestines can’t deny when the inky periods drip from your mailbox
and blood flies dip and glide reach down inside
there’s something living in these lines
And when your newest kisser is peeking
You dress yourself up tonight get all tangled up in arms and legs its cramped up
and someone grabs a hold do you go ohhhhhh
Should you go home. There’s something starting don’t know why.
And in a house so cozy few words are spoken let’s take our shoes off and unwind
when there’s minuets off in the background drowning out eyes off ears off test the kiss goodnight
Don’t keep my loving on my mind
Because its messy yes this mess is mine
though mine is messy yours is maybe nine
Look we’ve had similar stitches. Look we have similar frowns
Do the elderly couples still kiss and hug and grab their big wrinkly skin so tough wrinkly wrink wrink wrinkly rough....
Did you see the words you know, give me rabies bring you babies at the hospital
Violent ends with friends that go. I kissed a few in sticky shoes our cartoon show is broken

( Animal Collective / Feels 2005 )

Parlami, dimmi tutto, parlami di qualsiasi cosa. Dimmi cosa ti preoccupa, parlami dei tuoi problemi, dei tuoi disagi.
Parlami!
Spiegami le tue idee, i tuoi desideri, raccontami il tuo mondo, dimmi ciò che vedi. Fammi ascoltare ciò che senti e poi per favore, dimmi, dimmi quando posso vomitare. Dimmi che prenderai fiato o che finirai il discorso. Dimmi quando posso smettere di contorcermi budella e meningi.
Spero nel silenzio. Spero che ci sarà un po’ di silenzio, quello in cui tu ti senti stupido, dove io trovo pace e la ragione per cui sopporto milioni di parole che non mi dicono nulla. Un silenzio impenetrabile che vale come la mia migliore risposta al niente.
E intanto continuiamo a portarci avanti con i nostri fardelli di carne e ossa, contando numeri e minuti. Ore, giorni e infiniti che non riusciamo a capire, che non riusciamo a misurare.
Confusi ma certi delle nostre certezze. Nemmeno un dubbio. È questo che ci mette contro. Non avere la dignità del dubbio ma l’ottusità del giudizio.
Parlami e non ti fermare mai. Torturami pure ma ti prego non chiedermi di spiegarti i miei dubbi. Non chiedermi di capire il silenzio. Non provare a contare con me gli infiniti.

sabato 6 novembre 2010

L’ideale


Che brutta tentazione!

giovedì 14 ottobre 2010

Anti Social Network


domenica 10 ottobre 2010

A Dreamer

mrconker.deviantart.com

Credo in ogni cosa finchè non è dimostrato il contrario. Così io credo nelle fate, i miti, dragoni. Tutto esiste, anche se è nella tua mente. Chi può dire che i sogni e gli incubi non siano reali quanto il qui e l'adesso?
La realtà lascia molto spazio all'immaginazione.

John Lennon

giovedì 7 ottobre 2010

Loveless


You slept in my bed after you said,
"I need to sort out my head."

So we didn't, we just talked instead
But my blood, it still has to be red
It's still gonna go wherever it be led

Now I can't get you out of my head.

And last night I heard you kiss a little drummer girl that you missed
You don't know nothing about her lips, why would you want to go on loveless?

(Okay / Huggable Dust 2007)

La gente è vuota e riempie la propria vita con poco.
Io sono vuoto e sento solo il vuoto oltre il frastuono dell’inutilità.
Non riesco a dire una parola, nemmeno una parola che renda l’idea senza rovinare questa falsa armonia piatta. La vostra normalità è il mio impossibile.
Negli spazi che abbiamo in comune non c’è niente da condividere.
Solo il vuoto.

sabato 18 settembre 2010

domenica 12 settembre 2010

About me


Sono meglio di quello che credo e peggio di quello che pensi.

venerdì 3 settembre 2010

In gold we trust

mercoledì 1 settembre 2010

Caution!


Attenti ai pazzi
Attenti agli idioti che si fingono pazzi
Attenti a quelli che hanno problemi che non esistono
Attenti agli stupidi, il male del mondo
Attenti a quelli che perdono tempo ma che credono che stiano facendo qualcosa
Attenti agli occhi
Attenti agli sguardi
Attenti all’ascolto e a non soffermarsi mai solo a quello
Attenti al divertimento, non accontentatevi di quello altrui
Attenti alle parole
Attenti alle parole sbagliate e ai migliori silenzi
Attenti ai giornalisti
Attenti a chi pretende di essere qualcuno perché ha un pezzo di carta
Attenti ai pezzi di carta da spendere, il male dell’uomo sta nel potere
Attenti a chi vi dice di volervi bene, potrebbe essere un vantaggio solo loro
Attenti a chi vi vuole bene davvero, ci vuole cura
Attenti alla fretta, potreste perdervi il sapore dell’attesa
Attenti ai colori
Attenti ai particolari
Attenti ai paranoici, a quelli troppo precisi, perché 2+2 a volte fa 5
Attenti alla libertà
Attenti all’equilibrio perché è una cosa semplice, e come tutte le cose semplici non è mai facile davvero; è un gioco di sottrazioni
Attenti all’amore, fate finta di non aver capito
Attenti alla vita, fate finta di non aver capito
Attenti a voi stessi e non fate finta mai
Fate attenzione e soprattutto date attenzione e quando è il momento usate indifferenza

venerdì 27 agosto 2010

Prede accessorie


La preda accessoria si riferisce a una creatura marina catturata per sbaglio, salvo il fatto che non è davvero "per sbaglio", perché le prede accessorie sono una parte costitutiva dei metodi di pesca contemporanei. La pesca moderna tende a servirsi di molta tecnologia e di pochi pescatori.
Questa combinazione porta a catture abnormi con quantità di prede accessorie abnormi.
....
Così, nel caso dei gamberetti pescati a strascico nell'Indonesia, per esempio, l'etichetta potrebbe recitare:
PER OGNI CHILO DI QUESTI GAMBERETTI SONO STATI UCCISI E RIBUTTATI IN MARE 24 KG DI ALTRI ANIMALI MARINI.
....
Immagina che ti servano un piatto di sushi ma che contenga anche tutti gli animali che sono stati uccisi per servirti quel sushi. Forse ci vorrebbe un piatto di un metro e mezzo di diametro.

Jonathan Safran Foer

giovedì 26 agosto 2010

I divoratori



Che cosa sono i divoratori?
Non saprei.

Sono degli animali?
Allora sono degli animali che ti assomigliano molto.

Davvero non lo sai cosa sono i divoratori?
Non so che dirti.

Dai … cosa sono i divoratori?
I divoratori sono esseri orribili, esseri senza pietà, sempre pronti ad aggredire chiunque e qualunque cosa. Si affannano sulla vita altrui e attaccano all’improvviso. Mordono e distruggono tutto. Sono sempre in lotta e non trovano pace. La loro è una guerra continua con il resto del mondo e non si possono fermare. Non conoscono tregua. Non finiscono mai di attaccare perché nella loro brama di violenza non c’è uno scopo. Aggrediscono per non essere aggrediti, ma non hanno nessuna strategia o logica. Divorano e basta. Questi sono i divoratori.

E come sono fatti?
Hanno tutte le forme e sono di ogni specie. Per lo più camminano su due zampe e sono molto simili a noi. Direi proprio che tu potresti essere uno di loro. Anzi, credo che mi convenga essere anch’io un divoratore, prima di essere attaccato.

mercoledì 25 agosto 2010

Senza macchinismi


Le imprese che si basano su di una tenacia interiore devono essere mute e oscure; per poco uno le dichiari o se ne glori, tutto appare fatuo, senza senso o addirittura meschino.

Italo Calvino

giovedì 19 agosto 2010

Saudade


Hanno svuotato le giare e adesso suonano cariche di vuoto e soddisfazione. La leggerezza dell’aria si libera dal suono grave e aritmico di strumenti improvvisati.
Suonano le stelle al cielo, le tartarughe al mare.
Suonano le fronde al vento, i pensieri al tempo.
Suonano i corpi alla stanchezza, le menti alla bellezza delle cose indecifrabili.
In una frenesia di moti automatici si perde la grazia dell’esistenza e fermare il momento con una magia ci salverà dalla schiavitù. Un’altra estate se ne va e come le altre era troppo carica di aspettative e troppo breve per esaurirsi senza rimpianti.
Stiamo andando a sorprendere l’alba che si affaccia sulla spiaggia e questa spiaggia non sarà mai più così. In nessun altro modo e in nessun altro momento. Stiamo andando sulla spiaggia di notte, al buio, per rubare un attimo, un’emozione, una gioia immensa, un’infinita tristezza, un silenzio incolmabile.
Quello che conta è farsi prendere da questa emozione, che non ha peso né consistenza. Che non potrai mai disegnare o descrivere. Quello che conta è essere lì, sulla spiaggia, giusto in tempo per essere te stesso.
Spera di ricordarti come sei, nient’altro ti potrà salvare da questo mondo che non ti appartiene.

lunedì 16 agosto 2010

Yayoi Kusama

venerdì 13 agosto 2010

Felice di essere mediocre

Io lo so di essere mediocre, ma mi impegno molto per ottenere un risultato che non va oltre la mediocrità e tanto mi basta. Volendo dare una valutazione a quello che faccio non mi darei mai un voto superiore al 6 in una scala dall’1 al 10. La maggior parte delle persone sono mediocri; la differenza tra loro e me, è che loro pensano di non esserlo e guardano i loro risultati come trionfi. Pensano di aver raggiunto un ottimo risultato, qualcosa che rasenta la perfezione. Spesso credono di raggiungere facilmente la perfezione o addirittura di essere perfetti nel loro modo di essere. Ecco, questo li rende molto meno che mediocri. Questo rende le persone pessime. Ecco perché preferisco la mia mediocrità alla perfezione, che tra l’altro non esiste.

giovedì 12 agosto 2010

God

lunedì 9 agosto 2010

Entertainment


La gente vuol sentirsi dire ciò che si aspetta che gli si dica. Vuole sentirsi dire ciò che desidera.
Non vuole essere messa in discussione.
La gente vuole sentirsi dire di avere ragione.
Hanno tutti bisogno di essere confortati, assecondati e presi in giro.

martedì 27 luglio 2010

Less is more

Si può anche cadere, quello che conta è capire il momento buono e rialzarsi. Non c’è nessun mistero che conti se non è abbastanza affascinante da farti rimanere senza parole. A carte scoperte la vita è un gioco noioso. Ci sono abbastanza follie per tutti e pazzi a sufficienza per preferire la mia follia a quella altrui. Non c’è nessun miracolo buono tranne nelle piccole cose inutili che fanno la differenza. Niente da crucciarsi per più di un tramonto. Stanno cercando di rovinare la bellezza ed io sarò sempre dall’altra parte a combattere. Contrario e ostinato, piccola testa dura col cuore sotto vuoto.
Cosa si farebbe per un briciolo di benessere!?
Troppa formalità mista a furbizia per i vostri pensieri codardi. Troppo lontano dal mio piano apparecchiato senza coltelli, buono per farci stare sopra un bicchiere deciso, da bere disegnando fumetti senza inchiostro. Potrei parlare per ore oppure rimanere in silenzio perché non c’è nulla da aggiungere al bene. E intanto una nuvola di fumo nero sale sulle vostre fronti attonite. Anche a questo non c’è nulla da aggiungere. Qualcuno potrebbe aspettare di avere una visione più chiara oltre queste nuvole. Qualcuno potrebbe aspettare di vedere in volto l’interlocutore e dare giudizi. Non c’è nulla da rispondere se si vuole mantenere un mistero. Vivere con una sottrazione progressiva e scoprire di avere di più.
Non mi stupiscono le vostre frigna, l’arroganza gentile, le labbra rifatte di vecchie signore, lo sguardo stupido e testardo dei quindicenni.
Cataste di anime portate a casaccio dalla storia ed ecco la mia gioia. Esser capitato qui, anch’io per caso. Per un mistero che mi spinge a cercare un destino.
Intanto quello che riesco a fare è sottrarre. Meno è sufficiente.
Tolgo sempre qualcosa per non chiudere il cerchio. Meno sudore, meno spiegazioni, meno sforzo e tutto diventa più facile. Tutto ha più valore.
Non c’è nulla da aggiungere al bene almeno che non si voglia il male.

domenica 18 luglio 2010

LUV (Lungo Una Visione)

Ti amo perché sei un’idea
Un’idea forte e vera che va oltre questo passaggio
Che va oltre gli sforzi inutili della gente
Che va oltre il nostro squarcio di secolo e il nostro momento d’infinito
Ti amo perché sei un’idea che va oltre il mio pensiero
Perché sei un’idea e sei di carne e ossa
Perché sei reale ma né la carne né le ossa
Né i capelli sudati né gli stracci colorati che mettiamo addosso sviliscono la tua bellezza
Ti amo perché sei un’ombra di luce e ogni volta che il tuo profilo si allunga sulla strada cammino felice
Perché sei una visione che va oltre le opinioni e le parole
Possano morire i poeti
Possano bruciare le poesie
Oltre tutto questo ci sei tu
E io che non ho parole buone resto immobile e muto lungo la tua visione

martedì 29 giugno 2010

Rebellion (Lies)


Sleeping is giving in, no matter what the time is
Sleeping is giving in, so lift those heavy eyelids
People say that you'll die faster than without water
But we know it's just a lie, scare your son and scare your daughter
People say that your dreams are the only things that save ya
Come on baby in our dreams, we can live our misbehavior
Every time you close your eyes lies, lies!
People try and hide the night underneath the covers
People try and hide the light underneath the covers
Come on hide your lovers underneath the covers
Come on hide your lovers underneath the covers
Hidin' from your brothers underneath the covers, come on hide your
lovers underneath the covers
People say that you'll die faster than without water, but we know it's
just a lie, scare your son, scare your daughter
Now here's the sun, it's alright! Now here's the moon, it's alright!
Now here's the sun, it's alright! Now here's the moon, it's alright!
But every time you close your eyes, lies!

(Arcade Fire / Funeral 2004)

Qualsiasi cosa purché sia vera. Qualsiasi cosa purché sappia di libertà. Qualsiasi cosa che non dica bugie.
Qualsiasi cosa, del pane duro, un laccio rotto, un naso storto, una mano sporca o un addio facile.
Qualsiasi cosa purché sia gratis e senza imbarazzo.
E invece non arriva nulla e finisco col perdermi nell’infinito del soffitto.
La cosa migliore che riesco a fare è sognare. La cosa migliore che riesco a fare per me è sognare, partire dai miei sogni e perdermi. Perdermi e ripartire dai sogni, dal mio caleidoscopio di colori e suoni per avere una ragione, un controllo sulla realtà e soprattutto un’identità.
Sogno la mia realtà e non è una cosa banale. Non è banale avere le proprie visioni e non accontentarsi dei sogni e degli incubi altrui.
Tutto potrebbe ritornare in una stella oscura, senza orizzonte e senza cielo. Tutto potrebbe rinchiudersi in una distrazione per essere dimenticato. È come sempre una questione di stile.
E il mio stile non si lascia soggiogare dal tempo, dalle mode e dagli interessi. Quello che la gente dice non è libertà. Sono bugie. Si vive per interesse. Ci si saluta per interesse. Ci si ama per interesse. Si vive per interesse e non c’è niente di interessante in tutto ciò. È un automatismo che non mi appartiene. La mia rivoluzione inutile contro le bugie, contro lo squallore di una vita programmata. Sono felice perché non ho un interesse e non mi aspetto niente da nessuno. Vivo così e ogni cosa che mi accade può essere una sorpresa e un regalo. Tutto il resto è una bugia. Ascolto le vostre bugie e sono felice di non dargli peso.

domenica 20 giugno 2010

Frida Khalo

sabato 12 giugno 2010

mercoledì 26 maggio 2010

mercoledì 12 maggio 2010

Quarto Stato


La libera elezione dei padroni non abolisce nè i padroni nè gli schiavi.
( Herbert Marcuse )

sabato 8 maggio 2010

Rosemary Plexiglas


Forme nuove forse inventerò
Illumino di plexiglas le mie sculture jazz
Che sono come me
Che sono dentro me

Onde ctonie: sopravviverò
Illumino di plexiglas le mie prigioni noir
Che sono come me
Che sono dentro me

Domandomi
Plasmandomi
Io sopravviverò
Illumino di plexiglas milioni di poesie
Che muoiono con me
Che sono dentro me
Che suonano con me
Che sono dentro me

Forme nuove forse inventerò
Illumino di plexiglas

( Scisma / Rosemary Plexiglas 1997 )

Sono rimasto costretto in una cella per un bel po’, troppo tempo forse oppure non abbastanza. Forse non abbastanza perché il mondo fuori mi stupisca ancora.
Eppure ho bisogno di forme nuove.
Ho avuto molto tempo, tempo speso male, ma spendere il tempo non è cosa facile. Parlare del tempo nemmeno. Vivere oltre un respiro non è cosa facile.
La miglior forma per apprezzare il tempo è non parlarne e goderselo.
Quello di cui ho bisogno è di forme nuove.
Per adesso niente di nuovo. La primavera sembra un calmo autunno, il verde cresce alto e libero, le strade sono vuote e i bar sono pieni. Pieni di aperitivi, di chiacchiere e di attese.
Io, sono costretto alla calma. Forse potrebbe rivelarsi anche una buona strategia, forse è poco, ma è già qualcosa.
Fuori non è cambiato molto. C’è gente frenetica che fa salti mortali, che parla a vanvera, che abbaia ma non morde. Il solito viavai che fa finta di avere un’organizzazione ma in fondo è solo caos e routine. Fuori non è cambiato nulla.
Vedo le solite cose, le solite persone. Quello che cerco di dire è che non c’è bisogno di volti nuovi, solo di rinnovarsi un po’. Mi piacerebbe vedere le solite persone che cambiano, le solite cose che si trasformano e invece vedo solo contenitori che invecchiano, anima compresa.
Contenitori pieni di esperienza espressa male e di passioni sottomesse all’ordine del giorno.
La maggior parte delle persone preferisce invecchiare invece che crescere.
Decidere di invecchiare mi sembra la cosa più sbagliata.
Questo è tutto quello che non vorrei essere. Questo è tutto quello che non vorrei vedere.
Ma non posso permettermi di fare una cronaca stupida e noiosa o idealizzare qualcosa di migliore per tutti.
Credo di vedervi bene nel profondo. Vi vedo e so cosa avete nello stomaco e nelle viscere. Ma non sarò così arrogante a rivelare le mie scoperte quanto voi nel negare voi stessi.
Ora basta. Anche io dico le solite cose e non mi va più.
Credo di avere poco fiato. Mi servirà risparmiare un po’ di respiro.

Domandomi
Plasmandomi
Io sopravviverò


E in fondo non mi va di abbaiare.

giovedì 6 maggio 2010

Nothing’s Shocking


(ANSA) - CATANZARO - Uccide la madre: arrestato a Catanzaro un giovane di 21 anni. Il movente sarebbe da collegare ad un raptus di follia. Il giovane, infatti, soffriva da tempo di problemi di depressione ed aveva frequenti liti con i familiari.
L'omicidio, come riporta il Quotidiano della Calabria, é avvenuto nella cucina della loro abitazione. Il giovane ha colpito la madre, un'insegnante elementare 53 anni, con un grosso coltello da cucina.

(ANSA) - PADOVA - Due diciottenni arrestati dai carabinieri di Padova con l'accusa di aver rapinato con coltelli e picchiato decine di adolescenti. Gli arrestati sono Michael Ferrari, 19 anni, e Ciprian Costantinescu, 21. Secondo le indagini, negli ultimi mesi assieme ad alcuni complici, hanno imperversato per le vie e i locali del centro storico rapinando diversi coetanei. Le indagini hanno permesso di accertare cinque episodi ai danni di altrettanti ragazzi di età compresa tra i 17 e i 23 anni.

(ANSA) - TRANI - Un insegnante di 55 anni e' stato arrestato dai carabinieri di Trani con l'accusa di aver abusato sessualmente di una studentessa minorenne. Il fatto sarebbe accaduto in un centro del nord Barese. Il docente e la ragazza avrebbero iniziato a sentirsi telefonicamente dopo che lei, preoccupata per le pressioni di uno spasimante, si era confidata con il professore. Il clima di confidenza instauratosi non avrebbe, però, fatto immaginare alla studentessa che l'uomo si aspettasse da lei altro.

(ANSA) - BRESCIA - Un bambino di tre anni ha ferito la madre ad un braccio, dopo aver esploso un colpo con la pistola del padre, a Rodengo Saiano (Brescia). L'arma era legalmente detenuta e il piccolo sapeva dove trovarla. Secondo i carabinieri, il bimbo per gioco ha preso l'arma, l'ha puntata verso la madre che era sul divano e ha sparato,ferendola. La donna ha chiamato il 113,e' stata soccorsa alla clinica di Ome (Brescia ) e le sue condizioni non sono gravi. Il marito e' stato denunciato per omessa custodia.

(ANSA) - CATANIA - Abusi di adulti su bambini di età compresa tra gli 8 e i 12 anni, con atti di violenza ripetuti sullo stesso bambino. E' il contenuto dei filmati sequestrati dalla polizia postale del compartimento della Sicilia orientale, che ha sede a Catania, sfociata nelle perquisizioni domiciliari compiute in 17 città nei confronti di 18 indagati per divulgazione di materiale pedo-pornografico su Internet.

(ANSA) - BANGKOK - Dalla mezzanotte di stasera (le 19 in Italia), la Lega nazionale per la democrazia,il partito di Aung San Suu Kyi, cesserà di esistere. Il movimento sarà sciolto per non essersi iscritto in tempo alle liste per le elezioni previste entro fine anno:il partito lo ha fatto per protesta contro le restrittive leggi promulgate dalla giunta militare in vista del voto, che lo costringevano a espellere il premio Nobel in caso di partecipazione. I dissidenti dell’Lnd formeranno però un nuovo partito.

(ANSA) - ATENE - I sindacati del settore pubblico, Adedy , e privato, Gsee si preparano ad un nuovo sciopero generale la settimana prossima. La manifestazione si svolgerà in occasione della presentazione in parlamento del testo di legge sulla riforma della previdenza sociale. Oggi i due sindacati, parallelamente a quello comunista Pame protesteranno davanti al parlamento in occasione del voto sul piano di austerità varato dal governo in accordo con Ue-Fmi.

(ANSA) - ROMA - E' boom dei ritocchi estetici tra le mamme degli sposi, che nel giorno del 'si' vogliono apparire al meglio davanti a parenti e amici. Sempre più spesso - afferma il chirurgo Alessandro Gennai - ricevo mamme che si stanno preparando per le nozze dei figli. Il trend, in aumento, é di circa il 20% all'anno e molte desiderano una rinfrescatina al viso. Iniezioni di botulino e acido ialuronico gli interventi più richiesti. Ma anche le spose che ricorrono al chirurgo sono in aumento.

(ANSA) - ROMA - E' Daniele Battaglia, figlio di Dodi Battaglia dei Pooh, il vincitore della settima edizione dell'Isola dei Famosi.

lunedì 3 maggio 2010

Clint Eastwood

domenica 2 maggio 2010

Ce n'è per tutti


La buona satira non risparmia nessuno.
Purtroppo nemmeno la cattiva politica.

sabato 1 maggio 2010

venerdì 30 aprile 2010

Dario Fo

domenica 25 aprile 2010

Tutto è come non appare


Accontentarsi di una verità assoluta non sarebbe sufficiente. Bisogna sempre avere il coraggio di cercare un'alternativa.

martedì 13 aprile 2010

Club 27


Basta un attimo. Una distrazione e la vita diventa un paradosso senza controllo. Ho sentito un vuoto e il tuffo è stato dolce e fatale. Qualcuno avrebbe voluto correggere la mia strada ma nessuno conosceva la mia strada. Nemmeno io. All’improvviso i miei eccessi, la mia voglia di andare oltre, il mio genio, la mia fortuna e la mia condanna, all’improvviso tutto questo è venuto a galla come un vomito. E non ho potuto fare altro che affogare. Un momento di piacevole affanno che tradisce e uccide. Poi qualcuno, chiunque, solo dopo si sentirà chiamato in causa. Perché la tentazione di toccare e comprendere un mito o una leggenda ti fa sentire parte di essa. Ma non c’è nessun mito. Non c’è nessuna leggenda. Niente di così fantastico come si crede. È stato solo una fortuna troppo grande e questo ti fa perdere il controllo. Il controllo su di te, sulla tua immagine e sulla tua storia. I corvi mangeranno sul tuo corpo, beccheranno con forza qualsiasi brandello per riempirsi di gloria o solo per sopravvivere. I corvi e gli avvoltoi sono pazienti. Stanno lì, sempre pronti per un becchime di lusso e il pasto sei tu. Avevo dato tutto. Credevo di aver dato tutto e ogni giorno tentavo di bruciare tutto me stesso. Consumavo il mio corpo nel sudore e in lenzuola anonime e sporche di successo. La bellezza veniva da dentro e tutto il resto era una concessione alle debolezze. Un riscatto. Era fame. Era una fame dannata di penetrare e farsi penetrare. Ma nessuno è riuscito mai ad avvicinarsi alla bellezza. Ci siamo tutti limitati ad esorcizzarla. Non avevamo capito nulla e poi il mio volto cadde trasfigurato a terra per un pasto di cui non avevo bisogno. Non ci resta che sparire per diventare mito. Per raccogliere quello che abbiamo cercato di dire senza essere ascoltati. Qualcuno, chiunque, solo dopo potrà parlare della fine. Ma nessuno di loro si è avvicinato alla fine. Nessuno si è avvicinato alla bellezza. Noi si che abbiamo sentito l’inizio e poi d’improvviso la fine. Da non crederci. E Gesù aveva 33 anni. Così hanno detto i corvi. Così hanno gracchiato con il loro becco famelico. L’hanno visto pendere da una croce ma non hanno fatto nulla. Aspettavano la fine. Aspettavano il loro pasto.
Sono attorno a noi, vestiti come profeti. Sono come boia. E il boia non si può condannare. Lui esegue solo la condanna.

domenica 11 aprile 2010

venerdì 9 aprile 2010

Crazy or lazy…


Non prendere la vita troppo sul serio. Non ne uscirai vivo.
( Elbert Hubbard )

domenica 4 aprile 2010

giovedì 1 aprile 2010

The Kiss


Feigning crazy when the sky breaks
And so been trying me so hard
But I hope we laugh all day
So let's be missing right before dawn

( The Sea and Cake / The Biz 1995 )

Sono stanco. Stanco della routine, degli attacchi, delle insinuazioni, della falsità, del compromesso come unica soluzione alla sopravvivenza. Sono stanco e non dico nulla. Stanco di dire la mia, di essere sempre in disaccordo, di essere sempre lontano da tutti e da me stesso. Mi sveglio dai sogni e non distinguo la realtà. I sogni sono duri, la realtà è ridicola. Sono stanco di consumare energie e sprecare tempo. Ci vorrebbe un tuffo in equilibrio, un po’ di zen senza chiamarlo per nome. Una sorpresa senza illusione, un biscotto allo zenzero e zero giudizi universali. C’è bisogno di calma, di attenzione e invece no, corriamo tutti appresso al niente, al non si sa bene cosa. Qualcuno parla di successo, di benessere, di realizzazione, di fama. Qualcun altro di amore ma poi…
Sono stanco di maltrattare un foglio di carta virtuale anche se questo mi da piacere per un po’ e non è una cosa che posso dire a tutti. Forse è una cosa che non dovrei dire e basta.
Sono stanco di guardare il cielo, un puntino solitario che osserva l’immenso vuoto che riflette il mare e gli abissi. No dottore! Non le voglio le medicine. Non so che farmene di queste cure. Non mi serve una diagnosi. Lo dico da me, sono matto e non è male. Non saprei essere differente in nessun modo. No Dottore! La sua scienza è un’analisi sbagliata. La cura non mi appartiene. Sono stanco di essere corretto e di sentirmi dire che sono sbagliato. La mia direzione ha bisogno di andare per dove mi porterà. Sono stanco di certe attenzioni. Sono stanco delle strategie, di portare i conti e non contare proprio nulla. Sono stanco delle buone maniere di convenienza. Non ne voglio di baci falsi confezionati per un po’ di veleno. Niente medicine, solo cose inutili e speciali.

martedì 30 marzo 2010

Mina

sabato 20 marzo 2010

Klein

Si sale e il posto è come me lo ricordavo. Scomodo, ripido e cemento dappertutto.
Nessun cenno…
Ciao Klein.
Ciao.
Come va Klein?
Solitamente.

Ha le mani abituate a non stringere altre mani, spaccate dal grasso, spaccate dal lavoro, robuste e leggere nella stretta.
Il posto è come lo ricordavo, solo più vuoto.
Ho dovuto smontare tutto, è rimasto solo il cemento e il mio vecchio bolide rosso. Erano gli anni settanta. L’ho rimessa a nuovo ma non è in vendita. Ne ho bruciata troppo di strada e di vita per poterla vendere ad un prezzo, per poterla scambiare con i soldi.
Immobile sotto un lenzuolo di seta perla, tenuto su da delle mollette da lavandaia. Sembra un bambino nella sua culla, che dorme all’ombra di un’officina che fu.
Il posto è come me lo ricordavo, solo più vuoto. Vuoto di malinconia, vuoto di vita frenetica, ma qualcosa è ancora vivo. Sono i ricordi di Klein. È Klein!
Klein, col suo nome piccolo, il corpo gonfio di carne, ha le labbra da vecchio nero, grosse e simpatiche nel mezzo di un volto da buon diavolo. Non si chiede l’età a un buon diavolo come non si chiede l’età alle donne che non sanno di essere troppo giovani o troppo in là col proprio tempo.
La vedi, la tengo qui a riposare, messa a nuovo. Ovvio, ogni tanto scorrazzo un po’ e le faccio mangiare i chilometri. Vedessi! Come i bei vecchi tempi.
Porca puttana, non torneranno più! Porca puttana!

Klein è vuoto di malinconia. È pieno di soddisfazione.
Non so come abbia fatto mio padre a non ammazzarmi. Non avevo patente e ne ho distrutti di motori. Poi ho imparato ad aggiustarli. I soldi prima erano un’altra cosa. La vita prima era un’altra cosa. Non ho mai dato importanza ai soldi. Se ne avevo li spendevo, bene o male non so. Li spendevo. Mi sono sposato con un vestito d’occasione. Da lì i soldi sono cambiati, non sono diventati più importanti. Non dico questo. È cambiata la mia vita. Diciamo ho solo messo la testa a posto, come si dice. Ma non mi sono mai dannato. La mia gioia era anche fare mattina, sfrecciando con le auto giù in città. Mangiare anguria alle quattro del mattino. Porca puttana, non si erano mai viste tante bucce a terra. Eravamo dei maiali. Succhiavamo la vita come fosse una fetta di anguria, e poi buttavamo la buccia.
Porca puttana, non torneranno più quegli anni! Porca puttana!

Un piccolo diavolo rimane sempre un piccolo diavolo. Un piccolo diavolo buono non ha età. Klein, un piccolo diavolo felice.

domenica 14 marzo 2010

Plan B



This isn't breaking my back
But my spirit
You know that it is
when you just take it
and start to forget who you were

It's not just the hours
that feel so wasted
I've wasted more than this
when I used to just look
for a way around everything

I did it all to stay clean
It was instinct

This isn't hard on my hands
And I wouldn't care if it was
I'd rather not even think
if I have to think
inside this other world

This may be just what I need
Keep everything separated

I'll never really stay clean
No way I can see

This may be just what I need
Keep everything

It may be what I need
But it's not what I want
Anymore

( The New Year / The End Is Near 2004 )


Tutto si lascia andare indietro, senza dolore, senza spreco, in una caduta delicata che lascia spazio alla confusione del domani. Quello che ti fotte! Quello che non ti aspetti! Delicatamente, un passo indietro, senza disturbare.

Abbiamo bisogno di piani e strategie.

Piano A) Sgranare gli occhi e guardarsi le mani.
Piano B) Tenere lo sguardo basso, la mente lucida e mettere le mani in tasca.

Le mie mani sono gonfie, brutte, tozze ma agili. Dicono che da qualche parte ci sia scritto il destino. Dicono che è tutto nelle nostre mani, ma le mie non le riconosco più. Ho le mani bene in tasca e i pensieri bene in aria. Ho i piedi bene per terra e nessuna certezza. Tutto quello che mi sono lasciato dietro non ha più senso e la memoria non si confonde più con i condizionali e i ‘se’ del mio labirinto personale. Sono surreale e adesso tutto questo è realtà. Le mie mani sono la realtà. Hanno lavorato, hanno sudato a lungo per questa realtà. Ne ho di cicatrici, di strappi sulla mia pelle e sangue versato. Ne ho di cose da raccontare ma le parole hanno ceduto il passo. Adesso è tutto molto più chiaro. È l’istinto che si accompagna alla mia filosofia. Sono una corda tesa nella vibrazione del suono. Sono un sogno colorato che non si sa spiegare. Sono cattivo nella mia bontà e non mi va di essere quello che gli altri si aspettano da me. Mi sforzo di essere chiaro con me stesso. Sono un enigma da quattro soldi e non accetto scommesse col destino.

Abbiamo bisogno di semplicità e leggerezza.

Piano A) Salire al primo piano.
Piano B) Non avere paura di salire oltre.

Salgo fino in alto per combattere i cattivi pensieri alati. Salgo fino in alto per staccarmi per un po’ da tutto. Tutto non vuol dire niente. Niente ha molto più senso. Strappo piume nere e bianche, non fa differenza. Faccio tutto per avere un po’ di niente. Rovino nuvole e tramonti. La sera viene presto e le mie parole pesanti sono solo un modo per togliere il superfluo. Così si cade. E dall’alto si cade e si ritorna più leggeri e più veri. Adesso sono felice di parlare poco. Di non avere bisogno di tanta zavorra. E intanto le mie mani vanno avanti e si consumano senza lamentarsi, i solchi si fanno sempre più profondi, le linee si inseguono e si incrociano e si confondono tra di loro. Nessuna interpretazione, nessuna chiave di lettura, nonostante i segni, nonostante i sogni.

Il piano A è fallito perché non sapevamo bene cosa fare.
Il piano B ci salverà perché non sappiamo cosa sia.

Abbiamo bisogno di tutto per poi farne a meno.

giovedì 4 marzo 2010

Distrazioni


Sono nato in un nudo intreccio misto di sangue, lacrime e gioia commossa

Non me ne accorsi

Ho vissuto cercando di assomigliarmi ed essere solo me stesso attraverso gli altri

Non me ne accorsi

Sono morto abbandonandomi all’indefinito

Non me ne accorsi

martedì 16 febbraio 2010

Mecca Donald's

venerdì 12 febbraio 2010

L'infinito


Che palle!

giovedì 4 febbraio 2010

martedì 19 gennaio 2010

Tabacchi salati

domenica 17 gennaio 2010

If I Had A Heart


This will never end
cause i want more
More, give me more, give me more

This will never end
cause i want more
More, give me more, give me more

If i had a heart i could love you
If i had a voice i would sing
After the night when i wake up
i'll see what tomorrow brings

If i had a voice i would sing

Dangling feet from window frame
will i ever ever reach the floor?
More, give me more, give me more

Crushed and filled with all i found underneath and inside
just to come around
More, give me more, give me more

( Fever Ray / Fever Ray 2009 )

Se avessi un cuore ne farei un campanello, uno di quei campanelli di bronzo che portavano al collo le bestie nei campi. Un sfera intarsiata con linee senza significato. Se avessi un cuore sarebbe un campanello da appendere al vento, sanguinante ad ogni oscillazione. Se avessi un cuore lo farei sentire gemere. Se avessi un cuore sentirei freddo e invece niente. Questo gelo non mi regala nulla. Ne gioia ne dolore. Se avessi un cuore lo porterei in mano, giusto per ricordarmi di averne uno. Mi sporcherei le mani di rosso e rimarrei a pensare mentre i miei occhi scompaiono in un vuoto anemico.
Se avessi un cuore potrei anche riuscire ad amare, ma credo di avere solo stomaco. Uno stomaco pulsante. E lo stomaco pensa solo a se stesso e non lascia spazio a cose che non riempiono la pancia. Se avessi un cuore, lo sveglierei a calci, giù per le strade vuote della mia vita. A suon di calci fino a far stupire il bianco e il grigio delle case sempre immobili e senza parole. A suon di calci lo lancerei avanti per queste strade mute. Farei stupire quelli che stanno al sicuro dietro le loro mura fino a costringerli ad uscire fuori, per assistere allo scempio di un cuore inutile.
Un pazzo. Un folle. Un disgraziato. Uno stupido. Questo è lo spettacolo di uno stupido.
Se avessi un cuore chiederei sempre di più per non sprecare un battito.
Se avessi un cuore riuscirei a farlo battere. Riuscirei a farlo cantare. Riuscirei a girare il mondo con una vertigine e chiederei di più. Chiederei di più, fino all’ultimo battito.

venerdì 8 gennaio 2010

La science des rêves


La realtà è il frutto dell’intersecarsi dei sogni e degli incubi di ognuno di noi.

mercoledì 6 gennaio 2010

Amber Gris



( Medeski, Martin & Wood / Radiolarians II 2009 )

Stormi migratori e un cielo che diventa giorno, che arrossisce di porpora e nuvole, che scalda e acceca dalla distanza. Geometrie d’ali, disposte in gerarchia e un cielo che ridiventa notte, che brilla sul mare ma la rotta è decisa. L’istinto non è stanco. Il volo continua. Poi, un viaggio di turisti, con la cintura ben allacciata, carrelli porta vivande, la bevanda alcolica sorride e fa digerire un pasto improbabile. Un gigante bianco, superveloce, superinquinante, superpesante e poi il panico, il pericolo. Starnazzi. Sgomento animale e pochi secondi per decidere tra lo schianto, la deviazione o l’oceano. Intanto a Parigi piccoli balconi si scontrano con mansarde e tetti d’argento. Palazzi contro palazzi, luci al neon contro lampioni romantici nell’aria nebbiosa di una Senna silenziosa ma presente. Da un bel po’ non è più primavera e lo sguardo si alza nel grigio umido della città fino sotto le grondaie, con i nidi vuoti e malridotti dal tempo e dalla malinconia. Si dovrebbe immaginare il mare, l’oceano, per andare più lontano. Per cercare la primavera o forse per godersi l’ambra che si fonde col grigio. Una nuova alba e un blu piatto. Oppure un tuffo negli abissi, solo un tuffo negli abissi, solo un tuffo. Dove le creature non hanno paura di essere quello che sono. Dove la bellezza non esiste, dove anche la forma più strana è libera di esprimersi e colorarsi di molecole fluorescenti per vincere il buio più profondo. Un tuffo negli abissi per perdersi e ritrovarsi, solo un tuffo alla ricerca dell’informalità. Un tuffo, solo un tuffo.

venerdì 1 gennaio 2010

Falsi Dèi


La gravidanza ti ha fatto bene. Ti ha fatto abortire le tue rivoluzioni. In un bagno di vita fragile al confine col morire non hai saputo fare altro che urlare. Il sogno romantico che ti svegliava la mattina se ne è andato e adesso ogni rivoluzione ti sembra stupida. Inutile. Questa terra è gravida. Gravida di figli da inghiottire. Figli che non sanno chi ringraziare ma che sembrano abbastanza folli e contenti di respirare. E festeggiano. Celebrano. Consacrano. Maledicono. Inveiscono per falsi Dèi e inseguono il limite e la normalità. Sparano in aria e sul mondo. Sparano e fanno la guerra. Sparano e salutano l’anno nuovo. Sparano al passato. Sparano al futuro. E il buio si illumina di fuochi in uno stupido stupirsi che niente è cambiato. Ma hanno le pance piene, gli occhi alti e belle parole vuote per tutte le occasioni. Non è colpa di nessuno essere vittime della fortuna e del destino.